Viaggi, come li racconti? Raccontare un viaggio è da diverso tempo un’abitudine che abbiamo in tanti. Sia che lo si faccia per diletto, o per ottenere qualcosa, raccontare il viaggio è ormai quasi uno status.

raccontare

Viaggi, come li racconti? Il viaggio, il “luogo” della trasformazione

Si leggono su Facebook post lunghissimi con il racconto (in particolare per descrivere qualche foto…i fotografi cercano in tutti i modi di ingraziarsi l’algoritmo di mr. Zukky😊) dell’ultima esperienza esplorativa. I nostri “amici”, la nostra schiera di ammiratori più o meno collaudata è lì, pronta a darci un po’ di endorfina blu, prima di scrollare velocemente al prossimo “Wow, Toppissimo!”

Ma cosa accade quando ci allontaniamo da casa? Cosa succede quando prendiamo una nuova strada e, magari, affrontiamo un viaggio per andare in luoghi a noi sconosciuti? L’avvocato non è più avvocato, così come l’operaio, la dirigente d’azienda, l’insegnante e il medico. La nostra identità sociale cambia, e la nostra storia sparisce.

In un luogo dove nessuno sa chi siamo, esiste solo il nostro presente, e il passato è relegato solo ed esclusivamente nella nostra mente.

Viaggi, come li racconti? Il viaggio trasforma

Al di là della tecnologia, siamo dipendenti dalle persone, dal luogo e dagli spazi in esso contenuti: siamo spaesati, ma più siamo spaesati e più viviamo in modo spontaneo, ora spaventato, ora più avventuroso. Pian piano si prende confidenza e ogni luogo, a modo suo, riuscirebbe a farsi capire. Siamo noi che, sforzandoci, dovremmo trovare l’attitudine a diventare parte integrante di quel territorio, di quel tessuto sociale e, perché no, turistico.

Viaggio, come lo racconti? Dimmi come racconti un viaggio e ti dirò chi sei

Raccontare il viaggio non è affatto facile, eppure è una delle attività più “praticate”. E’ un modo molto efficace per far conoscere se stessi: nel raccontarsi in viaggio, ci sei tu con gli altri, tu con la spazio e tu con il tempo. Ogni supporto è lecito, dal ricordo della mente, al video in alta definizione; dalla fotografia studiata all’intervista, improvvisata con il cellulare, al bottegaio che vive lì da generazioni.

la meta

Quando si viaggia, soprattutto per chi ha fatto molti viaggi itineranti, ciò che conta veramente è lo spostamento continuo. Certo, la meta è fondamentale e, in tutta sincerità, non abbiamo mai creduto molto a quelli che dicono: “ciò che conta non è il traguardo, ma la strada”.

Crediamo, invece, che la meta abbia la sua importanza. Da un lato ti permette, una volta raggiunta, di darti la forza per avanzare ancora, e non fermarti. Dall’altra, in caso di “fallimento”, ti offre la possibilità di misurarti con i tuoi limiti e “aggiustarti”.

Viaggio, come raccontarlo

Percorrere 10 km a piedi, in bicicletta, in auto o in camper, cambia completamente il senso del viaggio, e non solo in termini di fatica, ma anche di percezione delle spazio e – ovviamente – del tempo.

“Alla fine della strada girate a destra” ci è ormai particolarmente familiare, ma pensiamo per un attimo a dover dare noi indicazioni a qualcuno che dovrà percorrere un itinerario a piedi. “Troverai un grande pozzo, pochi metri più avanti, proprio lungo il casolare abbandonato che una volta era dei nobili del paese. Vedrai una strada sterrata circondata da alberi da frutto, lì prosegui a destra… e ricordati di assaggiare un frutto!”. Insomma, lo storytelling, come ci piace chiamarlo, cambia parecchio.

Campersereno è a tua disposizione per individuare il percorso assicurativo migliore per te e per la tua famiglia. Perché il racconto del tuo viaggio sia sempre sereno!😀