Un weekend autunnale a Gubbio: è tempo di funghi e tartufi, quale luogo migliore per una gita all’insegna della gastronomia ma anche della storia. Con il tuo camper sarà ancora più bello!
Un weekend autunnale a Gubbio. Fede e bellezza: da San Francesco a Hermann Hesse
Ci stiamo ormai volgendo alla stagione autunnale e il primo luogo che ci è venuto in mente è stato Gubbio. Perché Gubbio? Perché crediamo che Gubbio sia tra i più bei luoghi in cui vivere l’autunno, non solo in Italia, ma in tutta Europa.
Anche Hermann Hesse nel suo diario di viaggio si pose la stessa domanda. Perché Gubbio?
Per noi Gubbio è un luogo dell’anima dove la bellezza si sposa con la storia e…il buon cibo. E’ un antico borgo fulcro di valori profondi. Qui, Francesco prima, Hermann Hesse dopo, vi trovarono la fede e la bellezza che cercavano. L’armonia tra uomo e natura, tra natura e storia.
Un weekend autunnale a Gubbio: San Francesco e il lupo
Gubbio rappresenta il teatro della riappacificazione tra le forze malvagie e brutali (così vennero sentite per tutto il Medioevo) della natura, e l’uomo. San Francesco ne I Fioretti celebra questa riappacificazione raccontando del suo incontro con il lupo: la belva feroce che durante una carestia giunse fino alle porte del paese per cercare cibo, terrorizzandone gli abitanti. Nessuno avrebbe potuto avvicinarlo, ma San Francesco volle farlo: “E il lupo inginocchiasi e inchina il capo e con atti mansueti di corpo e di coda e d’orecchi dimostrava, quanto possibile, di voler servare loro ogni patto”. Ebbene, conosciamo tutti quella storia piena di amore per la natura, anche nelle sue manifestazioni più “terrificanti”. Sul luogo del fatidico accordo,viatico per durare nel tempo, sorge la chiesa di San Francesco della Pace che custodisce le statue dei tre santi protagonisti della corsa dei ceri.
Andare a Gubbio, magari con il nostro camper e tutta la famiglia, sarà una buona occasione per “incontrare” il lupo di San Francesco e raccontare tutta la storia ai bambini.😉
Un weekend autunnale a Gubbio: tra sapori, cultura e tradizioni
Gubbio è bella sempre, ma in autunno, complici le prime malinconiche brume, si fa ancora più suggestiva e rimanda ad una pluralità di sensazioni e ricordi che toccano il corpo e l’anima. Come, proprio qui, è avvenuta la riconciliazione tra natura e uomo, nasce ancora e sempre ad ogni visita l’armonia tra anima e corpo, tra sacro e profano. Gubbio sa come farsi ricordare. E’ un incontro di cui non ti dimentichi, come certe persone che ti rimangono nel cuore.
Con il suo centro medievale, incastonata come un gioiello prezioso tra il monte Cucco, il torrente Saonda e l’alto Chiascio, è ormai molto più di un burgum. E’ una cittadina “ardita e inquietante” che sa come portarti nei suoi vicoletti bui e misteriosi per poi “stemperarsi di nuovo in dolcezza”. Così ebbe a scriverne Mario Luzi, nominato poi nel 2005 dal consiglio comunale di Gubbio, “eugubino onorario”, per la sua capacità di concorrere a valorizzare i contenuti di storia, arte e cultura, dei quali ha compreso profondamente il “carattere”. In effetti Gubbio è una città “duplice” e, anche per questo, indimenticabile e in grado di incuriosire grandi e piccini, soprattutto quando la storia si mescola alla fantasia e alla favola.
Un weekend autunnale a Gubbio: come un incantesimo
Gubbio è uno dei centri medievali meglio conservati d’Italia, anche grazie alla cura che le riservano gli eugubini sempre impegnati a conservarla gelosamente intatta e pulita: difficilmente a Gubbio potremo trovare una cartaccia per terra. Gran parte del merito va anche attribuito al piano regolatore progettato negli anni Sessanta dall’architetto torinese Giovanni Astengo che ha disciplinato il destino della cittadina con rigore e logica. Le Amministrazioni che si sono susseguite negli anni hanno fatto il resto, impegnate a non lesinare ai numerosi turisti che la visitano ogni anno, i gioielli che la cittadina ha in serbo.
Perché “un incantesimo”? Perché visitandola sembrerà di essere in un incantesimo dove ogni cosa è al suo posto. Pulita, in ordine… persino le antenne, negli angoli più suggestivi, sono coperte e camuffate per non “urtare” la vista e la sensibilità estetica del visitatore. L’attenzione per le delizie eno-gastronomiche, per le feste e per le tradizioni è inserita fedelmente nell’impianto urbanistico, cristallizzato come per incantesimo nei secoli.
Un dono prezioso: il tartufo
Per chi sia appassionato di tartufo, o per chiunque volesse provarlo per la prima volta, niente di meglio che gustarlo in una delle straordinarie taverne che impreziosiscono il centro storico di Gubbio, tutte molto rispettose delle tradizioni gastronomiche. Oltre alle celebri varietà di tartufo, ogni piatto viene preparato cercando di rimanere più vicini possibile alle tradizioni di cui gli eugubini sono orgogliosi depositari. Tanto per fare un esempio: la salsiccia che mangerete a Gubbio, no…non è come tutte le altre. Ha un sapore ed è stata cucinata con un tipo di cottura che vi lascerà veramente e piacevolmente sorpresi. Si racconta di bambini che hanno stupito i cuochi dei ristoranti per aver richiesto il bis…il tris di salsiccia. Accompagnata con un pane che…be’ bisogna provare.
Ma torniamo al tartufo. A Gubbio ogni raccoglitore di tartufo ha la sua zona, cura gli alberi dove sa che possa maturare il prezioso tubero. Sono disposti a tutto (proprio a tutto?) pur di trovare per primi il Magnatus Pico o il Nero superiore, che maturano proprio in questa stagione.
Non solo fresco nei ristoranti, ma ottimo anche come ingrediente principale per accompagnare formaggi, salumi e salse tradizionali, potrete gustare il tartufo da chi sa valorizzarlo al meglio! Un pranzo così “territoriale” aiuterà a comprendere ancora meglio la città.😊
Gubbio e la sua perfezione: gli itinerari culturali a tema
Precisione, rispetto, ordine, pulizia, con un aggettivo “perfetta”. Gubbio è perfetta nell’intersecarsi delle strade, nelle sue ardite salite, nello scorcio di un borgo nato nel calcare e reso prezioso dal travertino. Ancora, perfetta nelle sue scalinate e nella Piazza Grande, un’opera ingegnosa e ardita che, come un “manufatto pensile”, ci lascerà a bocca aperta.
“Arditezza grandiosa e quasi blasfema”, secondo Hermann Hesse, il Palazzo dei Consoli, gigantesco rispetto alla cittadina. Numerosi sono gli itinerari tematici, nonché didattici, da quello archeologico a quello neoclassico passando per l’itinerario gotico e rinascimentale. Naturalmente non manca l’itinerario francescano.
Non solo gastronomia e storia: un’immersione nella natura
In previsione di numerose degustazioni, tra una perla di cultura e l’altra, non mancheremo di immergerci nella natura che circonda Gubbio. Anche in questo caso sono svariati gli itinerari che l’Amministrazione comunale mette a disposizione dei visitatori, per scoprire i segreti dell’Appennino nella sua declinazione naturalistica con flora e fauna tipiche. Sarà davvero suggestivo immergersi negli stessi boschi in cui avrà scorrazzato il lupo di San Francesco.😉
Attraverso questo itinerario entreremo nella Gola del Bottaccione, riconforteremo lo spirito presso l’Abbazia di Santa Maria di Sitria, corpo e anima all’eremo di Fonte Avellana.
Diversi motivi, dunque, per concederci un weekend a Gubbio, ma leggiamo, infine, la risposta di Heramann Hesse: ricordate? “Perchè Gubbio?”, si chiedeva. “Ero a Gubbio per attingere coraggio e fede dalla contemplazione delle grandi opere dell’uomo”.
Sarà bellissimo percorrere le strade intorno a Gubbio alla ricerca del lupo di San Francesco. Non sarà difficile avvistare gli animali selvatici che popolano i boschi dell’Appennino e che, a differenza del lupo di Gubbio, si tengono ben alla larga dall’uomo e dalle strade. Tuttavia, per maggior prudenza e previdenza, Campersereno consiglia di sottoscrivere anche un’assicurazione per i danni causati da animali selvatici e randagi. Chiedi al tuo assicuratore di fiducia.