Grazie (forse) alla grande rete, il mondo ha accorciato alcune distanze, rimpicciolendosi: tutto d’un tratto ognuno di noi ha potuto comunicare, conoscere, fare affari e scontrarsi con qualcuno dall’altra parte del mondo.
Pensare piccolo…le distanze si accorciano
In questo articolo non scriveremo espressamente di camper, ma di qualcosa che con il camper ha a che vedere da vicino.
Recenti fatti accaduti nel mondo, ci hanno fatto pensare a paesi, popoli e dinamiche geo-politiche di cui forse non ci siamo mai occupati prima. Questioni, per non dire drammi, di questo tipo sono già avvenute in passato, in altri luoghi e tra altri popoli che abbiamo percepito come distanti, diversi da noi.
Ma in realtà non esiste più nulla di così distante da giustificare il nostro disinteresse.
Il mondo è costellato da una miriade di piccole città, villaggi e borghi dove, nonostante lingue, religioni, cibi, cultura e abitudini siano diversi, lo stile di vita è pressoché identico.
Grazie (forse) alla grande rete, il mondo ha accorciato alcune distanze, rimpicciolendosi: tutto d’un tratto ognuno di noi ha potuto comunicare, conoscere, fare affari e scontrarsi con qualcuno dall’altra parte del mondo. Ovunque si trovasse e ovunque ci trovassimo, tanto da arrivare al paradosso di inviarsi messaggi mentre si cena allo stesso tavolo! 😊
Pensare in piccolo…ma non troppo: chiamare le persone per nome
Il mondo è diventato un “paesone”. Dei paesi, delle piccole città, dovremmo fare nostre quelle peculiarità che rendono i piccoli agglomerati tanto speciali: salutare tutti, parlare con gli estranei, chiamare le persone per nome, mantenere alta la propria reputazione, aiutare i vicini, fare parte della comunità.
Capire. Questo ci è richiesto in questo mondo forsennato, digitale e continuamente di corsa. Fermiamo un attimo il turbo e pensiamo ai nostri gesti quotidiani. “Buongiorno” ha un potere straordinario! La forza che riceviamo quando le persone rispondono al saluto, con un sorriso sincero, svela tutta la sua potenza. Ricordiamoci che non vi è alcuna tassa sul sorriso, né su “grazie”, “buongiorno” e “buona giornata”.🙂
Pensare in piccolo…ma non troppo: grandi e piccini
Insegnare ai bambini fin da piccoli ad interagire con gli estranei, questo è fondamentale. Altro che “le caramelle dello sconosciuto”…abbiamo il terrore dei rapporti umani, in un’epoca che è e sarà ricordata come il “delirio sociale”.
Quando ci ritroviamo ad una riunione, in una presentazione, ad un meeting davanti a degli sconosciuti, presentiamoci; poi sarà nostro compito non insistere se il nostro interlocutore non gradirà. L’importante è non essere fastidiosi come le mosche.
Abituarsi a chiamare le persone con il loro nome è un segno di grande rispetto e affetto. Interagire direttamente con le gente, nominandola, contribuirà a creare il giusto grado in empatia.
Costruiamoci la reputazione che vogliamo…generando empatia!
Questo vale anche negli affari: alle persone piace confrontarsi con aziende che hanno dalla loro parte ottimi prodotti con prezzi adeguati, ma amano soprattutto lavorare con persone familiari, affabili ed educate. Magari che risolvano anche i loro problemi, e non con sgradevoli personaggi che hanno sempre la luna di traverso.
Scott Monty è stato responsabile dei social media per Ford Motor Company. Per il mondo virtuale è diventato il punto di riferimento di Ford. Un viso amico, sempre disponibile e pronto a dare una risposta, una vera icona! Per tutti era Scott. Se è riuscita a farlo la Ford, credo si possa riuscire anche in ambiti più piccini.
Al giorno d’oggi sembra che tutti sappiano tutto di tutti. Purtroppo la reputazione è uno di quelle cose personali delle quali non possiamo avere il pieno controllo. La reputazione va e viene, continuamente, soprattutto quando ci esponiamo, proponiamo idee, mostriamo ciò che siamo e quello che realizziamo.
L’unica cosa che possiamo fare è impegnarci cercando di costruire la reputazione che vorremmo. Senza pensare a frasi “alfa” del tipo “a me non interessa, io sono così e degli altri non mi interessa nulla”. La propria individualità non sparisce, anzi, si rafforza.
Iniziamo da noi. Non siamo così piccoli…
Cosa c’entra tutto ciò con il camper? Viaggiare è il primo passo per: “Vedere il mondo, cose pericolose da raggiungere, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi, questo è lo scopo della vita.”. Questo era il motto di Life, la famosa rivista di viaggi, stile, avventure, riportata in auge dal film “I sogni segreti di Walter Mitty”.
I viaggiatori in camper lo sanno bene e cercano di farlo tutte le volte che accendono i motori del loro mezzo e partono per “avvicinarsi” al mondo!