Un libro per viaggiare. “Racconti di Mala Strana” di Jan Neruda, alla scoperta di una Praga nascosta e malinconica per vagabondare un po’ con la fantasia.
Un libro per viaggiare. Viaggiare leggendo, sempre e soprattutto in preparazione del nostro prossimo viaggio.
Siamo ancora fermi con il nostro camper, ma all’orizzonte si intravvede uno spiraglio. Gran parte dell’Italia è passata da zona rossa a zona arancione. Questo permetterà, almeno, di spostarsi all’interno del comune. Non è un granché, ma tutti noi ci aspettiamo, imminente, la riapertura a livello regionale e interregionale che, presumibilmente, dovrebbe essere consentita dal mese di maggio.
Un respiro, dunque, non solo per la circolazione, ma in generale. Si spera, cioè, che possano riprendere e riaprire anche le attività legate alla ristorazione, quelle sportive, culturali, dai teatri e cinema fino ai musei e alle biblioteche.
E, a proposito di cultura, durante questo lasso di tempo che ci separa da una nuova ripartenza, abbiamo pensato di proporvi la lettura di una raccolta di racconti un po’ “vagabondi”. Per la nostra rubrica, “Un libro per viaggiare”, vogliamo parlarti dei “Racconti di Mala Strana” di Jan Neruda.
Leggilo e vedrai che una parte di te sarà in viaggio!😀
Un libro per viaggiare. “Racconti di Mala Strana” di Jan Neruda: parabola dell’essenza del mondo
“Racconti di Mala Strana” sono un ritratto del celebre e magico quartiere praghese di Mala Strana. Ma questa è una definizione senz’altro riduttiva perché, di fatto, questo ritratto travalica di molto il racconto oggettivo e realistico per divenire la parabola dell’essenza del mondo, complice l’humus mitteleuropeo di Praga.
La città diventa la saga di una piccola realtà borghese che assurge ad esempio di quotidianità. L’opera di Jan Neruda raccoglie 11 racconti inseriti nell’incanto di una città che si offre interamente alle suggestioni dell’autore.
“Era una gelida mattina di febbraio: fuori faceva ancora scuro, la finestra era tutta fiorita di grossi fiori di ghiaccio nei quali si rifletteva, dorato, il chiarore della stufa accesa in faccia. Davanti a casa si sentì il rumore di un carrettino e dei cani abbaiarono.”
In questa descrizione ottocentesca all’interno del racconto, “Come un mendicante andò in rovina”, traspare un paesaggio che poi è una sensazione. Chi di noi è stato a Praga riconoscerà anche ora, a distanza di un secolo e mezzo, questo tipo di paesaggio/sensazione che diviene percezione.
Questo discorso vale anche per le diverse umanità che vivono nei vari racconti e che ci parlano di “storie ciarliere e vagabonde” ricche di tenerezza malinconica ma anche di comica allegria, impreziosite da apici che si abbandonano alla fantasia, alla passione per le cose più piccole e semplici.
“La signora Ruska arrivò a spintoni fino dinnanzi al catafalco. Aveva passata la cinquantina, ma era una signora in gamba, di altezza superiore alla media. Uno scialle di seta nera le scendeva dalle spalle, la cuffietta, guarnita di nastri di colore verde tenero, le incorniciava il volto rubicondo e sincero. I suoi occhi bruni fissarono il morto, la faccia si contrasse, le labbra incominciarono a tremare e grosse lacrime le rigarono le gote; si mise a singhiozzare forte.”
Questo è solo uno degli esempi tratto dal racconto “Il cuore tenero della Signora Ruska”, in cui la descrizione questa volta di una persona, si fa interiore e di un’emotività vibrante. Leggendo questo libro incontrerai l’umanità in tutte le sue sfaccettature dalla più drammatica a quella più sarcastica, come la vita…
Un libro per viaggiare. “Racconti di Mala Strana” di Jan Neruda: al di là del tempo e dello spazio
Se vuoi seguire le tracce di una città affascinante come Praga, non puoi non leggere “Racconti di Mala Strana” di Jan Neruda. Certo non è la Praga di oggi, ma in questi racconti c’è tutta la seduzione che, da sempre, questa città suscita nei viaggiatori che la visitano.
Durante la lettura ritroverai luoghi noti, se l’hai già visitata. Ma quello che conta, non è tanto o solo, il piano topografico o geografico, quanto quello più intimo e umano. Possiamo dire che nella città raccontata da Jan Neruda c’è un po’ di ognuno di noi, al di là del tempo e dello spazio geografico.
Quindi, una lettura consigliata a tutti coloro che desiderano farsi trasportare dal fluire della vita in tutte le sue sfaccettature.
“Racconti di Mala Strana” di Jan Neruda: Praga la città di ogni tempo
In questa opera, uno dei più celebri padri della letteratura ceca, Jan Neruda, tralascia in parte la sua vena più classica per lasciare spazio alla sua vocazione magica, fantastica, più viscerale. Ed è proprio attraverso questa vena che l’autore racconta la poesia del paesaggio di Praga, la città di ogni tempo.
Praga, per chiunque abbia avuto la fortuna di visitarla, trasuda storia da ogni muro, chiesa, locale. “Storica e insieme favolosa”, la città ceca era ed è immersa nella realtà più vera e spesso cruda, senza mai abbandonare la sua inclinazione per il mito. Racconta una storia lunga ed articolata, senza mai perdere la sua passione per la favola e la fantasia.
Anche per questo i “Racconti di Mala Strana” possono essere considerati il capolavoro di Jan Neruda che in essi offre la sua ispirazione letteraria più autentica.
Racconti per viaggiatori del pensiero in cerca di avventure vagabonde
Storie di personaggi indimenticabili, quelli di tutti giorni, a volte bizzarri, nel fluire ironico della vita altre volte stravaganti e dimessi.
In fondo, nel racconto di Mala Strana e dei suoi personaggi, insiste l’anima della vita appassionata e, talvolta goffa, con la sua trama altalenante tra ironia, amore e fantasia.
Speriamo che questa lettura possa essere il viatico per la prossima avvincente destinazione, magari proprio a Praga, tra le strane e magiche luci dei lampioni dell’immortale quartiere di Mala Strana!
Che tu ti perda tra le più suggestive località di mare o montagna o che preferisca incontrare la poesia di una città, Campersereno è sempre con te e il tuo camper! 😉